Un velo bianco di sposa avvolge all’alba i vigneti di Negroamaro, creando un’atmosfera da fiaba.
Siamo a San Donaci, nel cuore del Salice Salentino dop, nei vigneti dove nascono i pregiati vini della Cantina San Donaci, tra cui i rosati fermo e frizzante Anticaia e Rosae e l’etichetta Le Contrade del Falco, che prende il nome dall’Antica Masseria Il Falco, attraversata dal Limitone dei Greci, che, costruito dai bizantini nel VII secolo, doveva dividere l’impero bizantino da quello longobardo. Ma divenne nel tempo un’importante via di comunicazione tra il Brindisino e Otranto.
Ed è festa per la vendemmia. I grappoli di negroamaro vengono tagliati delicatamente dalle donne e versati in piccoli motocarri per arrivare in cantina freschi e integri.
Dice il presidente di Cantina San Donaci, Marco Pagano (ai microfoni della giornalista CARMEN MANCARELLA, che ha realizzato le foto qui pubblicate e l’intera intervista di cui si parla ):
“E’ un’ottima vendemmia. Anche quest’anno riusciremo a portare sulle tavole dei nostri consumatori le eccellenze della nostra Cantina, il rosato frizzante Rosae e i vini del nostro brand principale, Anticaia, rosati, ma anche grandi rossi con cui veicoliamo il Salice e il Salice dop riserva”.
“Le uve sono sanissime e non hanno subito molti trattamenti. Come Cantina siamo molto sensibili ai temi della sostenibilità ambientale”
Voliamo sulle sterminate distese di negroamaro coltivate ad alberello e a spalliera,Spiega il presidente: “La nostra cantina raggruppa 250 soci per circa 300 ettari di vigneti. Trenta ettari sono gestiti direttamente dalla Cantina e questo permette di puntare sulla distintività dei nostri vini, garantendo l’eccellenza sulle tavole dei nostri consumatori”.
I carichi di uva arrivano in cantina. Ne viene testata la qualità e il grado zuccherino. Il suo intenso profumo impregna l’aria”.
Il vino è sinomino di bellezza e unicità del territorio. Cantina San Donaci è impegnata in un progetto di recupero del patrimonio storico culturale. Ha preso in gestione la magnifica chiesa paleocristiana Santu Misirinu, dalla pianta ottagonale tutelata dal Ministero dei Beni Culturali. Gli studiosi ritengono che si tratti della più antica chiesa paleocristiana del Salento. Risale al quarto secolo e forse prima era adibita a Terme romane.
Ad essa Cantina San Donaci ha dedicato un’etichetta pregiata, Santu Misirinu, un bianco chardonnay vinificato in purezza di grande spessore.
Il sole si riflette nei calici e consolida l’amicizia. Tra i vigneti sono al lavoro i soci della Cantina, che si fermano per salutare e fare un brindisi con il presidente.
La Cantina è prossima a festeggiare i primi 90 anni di vita anniversario, che ricorrerà nel 2023.
“Un anniversario che ci impegna molto”. dice il presidente, “e che al tempo stesso ci sprona a fare sempre meglio”.
Entriamo nell’ elegante punto vendita e nell’ affascinante bottaia ricavata dalle antiche cisterne.
Le pareti sono impregnate ancora oggi di mosto e ne hanno il colore.
Questa affascinante bottaia si presta a reading letterari e piccoli eventi, mentre la Masseria Falco viene utilizzata per wine tasting e per incentivare il wine tourism, perché è attraversata da un territorio ricco di fascino e di storia, che tanto piace ai turisti, soprattutto stranieri.
E lungo i vigneti si snodano tantissimi percorsi cicloturistici. La gioia si diffonde nell’aria. E’ festa per la vendemmia!
I calici di rosato catturano i raggi del sole. Le brezze marine li accarezzano.
Frizzanti e sapidi come la schiuma del mare i vini di Cantina San Donaci esprimono l’anima del territorio. Sanno anche di sale e di vento. Il famoso vento del Salento che tutto scompiglia e rinnova.
Vedi l’Istant Video sulla Vendemmia
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