Giulia Negri
è nata il 5 agosto 1998 a Salerno dove tutt’ora risiede. Diplomata al liceo classico F. De Sanctis, è iscritta alla facoltà di lettere classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Ama la letteratura, l’arte, la moda.
A poche settimane dall’avvento della Pasqua, tra le ricette della tradizione e le gite fuori porta, in tutt’Italia grandi e piccini attendono con ansia di ricevere l’ormai consueto uovo di cioccolata : d’altronde ce n’è per tutti i gusti. Cioccolato fondente o cioccolato al latte , artigianale o in serie, vuoto o contenente una piccola sorpresa, decorato in superficie o avvolto semplicemente da una carta sgargiante…insomma, resistere alle uova pasquali sembra essere davvero difficile, almeno per le ultime generazioni per le quali l’uovo di cioccolato sta alla Pasqua come i regali stanno al Natale. Leggermente diversa è la visione da parte dei nonni, per i quali la tradizione risulta essere recente, ma che spesso però, pur di vedere spuntare un sorriso sporco di cacao sul volto dei loro nipotini, cedono al richiamo goloso.
Ma quando, e soprattutto come è nata la tradizione delle uova di Pasqua?
L’uovo sin dall’antichità ha sempre avuto un ruolo simbolico riconosciuto da popoli come Egizi , Persiani e Greci stessi : tradizionalmente collegato all’arrivo della primavera infatti, era considerato simbolo del ritorno alla vita della natura, ma anche di prosperità e di armonia; basti pensare che, nei culti orfici, magiare le uova era assolutamente vietato se si voleva spezzare il ciclo della reincarnazione dal momento che, la forma di quest’ultimo, rappresentava la compiutezza tra cielo e terra, tra vita e morte.
Con l’avvento del Cristianesimo, tale credenza viene ripresa e risemantizzata, adattandola alle nuove esigenze evangeliche : simile ad un sasso all’esterno e contenente una potenziale vita( quella del pulcino) al suo interno, l’uovo diventa simbolo del sepolcro e del Cristo risorto. L’usanza di regalare uova come elementi di buon auspicio nasce nel medioevo e si collega alla Pasqua probabilmente in Germania : inizialmente erano semplici e destinate all’uso alimentare e solo in seguito iniziarono ad essere realizzate in oro o argento per decorare le case dei nobili.
Colui che diede inizio formalmente alla tradizione dell’uovo di Pasqua con tanto di sorpresa fu però l’orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria: l’orafo creò un uovo di platino smaltato di bianco che conteneva al suo interno un uovo più piccolo in oro dentro il quale erano inseriti due doni : una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d’oro.
Oggi, anche per ragioni economiche, come si può facilmente intuire, alle uova di platino o d’oro si preferiscono quelle di cioccolata con tanto di sorpresa , meno preziose certo, ma altrettanto simboliche e golose.
Non quindi la solita “americanata” e moda consumistica? Stando alla storia no, anche perché, gli Egizi, i Greci, i Persiani, i primi cristiani, gli uomini medievali….l’America non l’avevano ancora scoperta!