La recensione di Alessandro RUFFO
Non giudicare un’opera prima di averne letto l’ultima pagina è una raccomandazione solitamente valida che, nel caso di Ritrovarsi, primo romanzo del docente e critico letterario Raffaele Messina, in libreria dal 20 aprile, appare però superflua.
Fin dalle prima pagine infatti l’opera riesce ad imporsi all’attenzione del lettore, catapultandolo nella Capri di un tempo lontano (il punto di inizio della storia è infatti il 1938, ma la narrazione si spingerà ben oltre negli anni) osservata attraverso gli occhi di un gruppo di monelli undicenni alle prese con le prime cotte.
Ed è proprio uno di loro, Francesco Nastasi, figlio del comandante della locale stazione dei Carabinieri Reali, il protagonista della storia. Del suo amore per Patrizia Levi, figlia di un commerciante di origini ebraiche, costretta a lasciare l’isola assieme alla famiglia in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, Ritrovarsi costituisce un’appassionata narrazione che si snoda agilmente attraverso gli anni della guerra e tutte le loro più o meno tragiche implicazioni.
Mentre Francesco cresce, diviso tra i problemi tipici della sua età e la nostalgia per Patrizia, sullo sfondo si svolge la parabola dell’Italia fascista, i cui abitanti sono descritti in tutta la propria ambivalente complessità, al di là di qualsiasi semplicistica divisione tra sostenitori ed oppositori del regime.
Uno sfondo che diviene sempre più predominante fino ad irrompere, con i drammi dei bombardamenti e le convulsioni delle quattro giornate di Napoli, nella vita del protagonista e dei suoi familiari, in maniera ancora più traumatica di quanto accaduto con la fuga di Patrizia.
Ritrovarsi di Raffaele Messina: l’equilibrata descrizione del reale
La capacità di intrecciare finemente le vicende dei personaggi con quelle della Storia non è l’unica qualità di Ritrovarsi; Raffaele Messina riesce infatti a far immergere completamente il lettore in quel passato, rendendolo partecipe dei suoi modi di vivere e delle sue logiche, dai giochi dei bambini, alla vita scolastica, a quella domestica, esaltandone la nostalgica bellezza ma sottolineandone in maniera implacabile anche storture e difetti.
L’equilibrata descrizione del reale in tutte le sue forme è probabilmente la principale qualità di Ritrovarsi, osservabile anche nella caratterizzazioni dei personaggi.
Essi appaiono infatti tutt’altro che perfetti, pieni di difetti caratteriali ed incapaci di abbracciare con il proprio sguardo il mondo intero, esattamente come ci si aspetterebbe da persone reali e fallibili. Non ci sono eroi senza macchia in Ritrovarsi, soltanto persone, ciascuna con i propri ideali e i propri comportamenti nobili o abietti, spesso sapientemente mescolati insieme.
Lo sguardo di Francesco, dapprima innocente, poi lievemente cinico, costituisce poi un ulteriore filtro attraverso cui il lettore osserva la realtà, cogliendone i giudizi a volte condivisibili e a volte meno, viziati come sono dalla sua giovane età.
Ritrovarsi è in primis la storia di un ragazzo e del suo amore, ma anche della sua crescita. Fin dall’inizio infatti Francesco si troverà ad affrontare situazioni che, mettendolo a dura prova, lo spingeranno a riflessioni sempre più articolate sul mondo e le persone che lo circondano.
Dalla fuga di Patrizia, alle discriminazioni subite a Napoli per via delle origini siciliane, ai bombardamenti, alla fame e alla lotta contro i tedeschi, ogni esperienza porterà Francesco a cambiare e a guardare la realtà in modo diverso cogliendone via via le sfumature. All’interno di questo percorso, oltre alle esperienze affrontate passivamente, ricoprono grande importanza i momenti di iniziazione che avvicinano Francesco al mondo degli adulti.
Del protagonista però non vengono mai dimenticati i difetti, le incertezze e gli errori che, nonostante la progressiva maturazione, non smettono di accompagnarlo e di condizionarlo, conferendogli uno spessore e un’umanità che favoriscono molto l’identificazione con il lettore.
In conclusione è possibile affermare che Ritrovarsi è un romanzo dalle molteplici doti, in grado di restituire, con descrizioni avvolgenti e dettagliate oltre che con una narrazione avvincente, il perfetto affresco di un’epoca passata, dei suoi modi di vivere, delle sue bellezze e delle sue storture, facendola rivivere nelle sue pagine.