Stefano de Majo, laureato in Giurisprudenza, autore e attore teatrale umbro, si è formato alla scuola di recitazione di Anna D’Abbraccio. Notevole è il suo background acquisito progressivamente nel mondo del palcoscenico:
E’ stato diretto da Gastone Moschin, nel triennio 2004/2006 prendendo parte a rappresentazioni in cartellone nella stagione del Teatro Stabile dell’Umbria, e nelle stagioni del Teatro dell’Orologio di Roma e del Teatro Tirso di Roma con “ Ma non è una cosa seria” di Pirandello e “ Piccola Città” di Thorton Wilder.
In teatro ha recitato tra gli altri con Edoardo Siravo e Vanessa Gravina (2009) in “Don Giovanni”, con Francesco Salvi e Fabio Bussotti (2010) in “Francesco, giullare di Dio” e una collaborazione con Ben Gazzara (2012) in “Ascolta! Il nemico non tace”, con Riccardo Leonelli “ Gli Innamorati” di Goldoni, “Sull’amore e nient’altro”, “Ecce Sketches”, “Gli amanti di Roma”.
E’ stato Romeo in “Giulietta e Romeo”(2001) di Shakespeare, Laerte in “Amleto” (2007) di Shakespeare, Lisandro in “Pene d’amor perdute” di Shakespeare, il conte Roberto ne “Gli Innamorati” di Goldoni, coprotagonista in “Nera Marmora”(2012 e 2015), Ulisse in “Odissea tossica” (2012), l’imperatore Adriano in “ Gli Amanti di Roma” ( in scena dal 2013 al 2014).
Ma è dal vivo che ne apprezzi completamente ed immediatamente le molteplici doti. Quando assisti ad una performance teatrale di Stefano de Majo ne rimani coinvolto, entusiasta per la bravura recitativa , per la sua mimica, la fisicità scenica, per il costante dinamismo, la rapidità dei movimenti che pervadono l’intera esibizione.
A stento lo si riesci ad immortale in una foto o in qualche sequenza di una videocamera !!
La sua sveltezza è fisica, ma è soprattutto intellettiva; il suo modo di recitare è limpido, immediato, efficace ed è capace di coinvolgere il pubblico che interagisce, senza esitazioni, con l’interprete rendendo ogni spettacolo “una storia a se”. Il suo impegno profuso nel lavoro è grande.
Ma a monte del profilo professionale descritto, penso con convinzione, ci sia un’ innata bontà d’animo, una libertà intellettuale che sfociano spesso nell’altruismo, in un atteggiamento propositivo e di appoggio specialmente verso le nuove generazioni. Il Maestro tedesco Joseph Beuys l’avrebbe annoverato nella categoria degli “ARTISTI” soprattutto perché UOMO LIBERO, oltre che per il suo talento.
Con tali presupposti credo fermamente che anche in Campania, teatralmente parlando, organizzeremo grandi eventi con Stefano, con ACCIAIO TEATRO e tutto il suo staff.
Per concludere ringrazio di cuore, insieme a Salpietro Maria Grazia (presidentessa dell’associazione culturale Joseph Beuys ed oltre), Stefano de Majo per la sua disponibilità nei ns. confronti e per la gioia che ha donato agli spettatori di Vietri sul mare con lo spettacolo del 24 luglio scorso. Un saluto va rivolto anche alla sua splendida compagna di vita Giulia. A presto, con stima Francesco Grillo.
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